Il fato e il destino. Il fato è il destino, anche. Per Marco Schifa, classe 1983, il fato si presenta il giorno del suo matrimonio, 6 anni fa. Fino ad allora, è un laureando in giurisprudenza. Dal giorno dopo, una folgorazione, un “falling in love” che lo fa diventare, ad oggi, uno dei più grandi talenti del nostro territorio nel campo della fotografia.A proposito di quel giorno, Marco parla di un sensazione “tra lo sconvolto e l’estasiato, per la magia di un evento così unico nella vita di una persona. Fu in quell’occasione che nacque in me il desiderio di poterlo raccontare con i miei occhi, di poterne restituire la magia che mi aveva tanto ammaliato”.

Marco, il tuo è stato un successo “lampo”. “Anomalo”. Nel senso che venivi da tutt’altro mondo. Cosa è scattato in te ad un certo punto?

Principalmente e paradossalmente sono una persona molto riservata, nella vita, e mi sono reso conto che nella fotografia trovavo una via d’uscita per tutto ciò che non riuscivo ad esprimere.Oltre a questo, ho iniziato a sentire il bisogno di trovare un lavoro che mi facesse svegliare col sorriso, un lavoro che mi piacesse davvero, che non fosse un peso ma una grande passione.

La passione per la fotografia si è unita subito anche a quella per la videografia. Infatti i tuoi “servizi” non riguardano il solo essere fotografo, ma sei anche un ottimo videomaker. Non conosciamo tanti altri casi analoghi.

Io invece non ne conosco nessuno (ride). Sono due tipi di linguaggi diversi. La fotografia agisce per sottrazione, nel video invece hai una serie di elementi in più di cui tener conto. Non saprei rinunciare ad una delle due. E’ come chiedere ad un bambino se vuole più bene a mamma o a papà.

In questi anni hai conosciuto tante coppie, hai dialogato con loro. Cosa cercano maggiormente in un fotografo?

Dipende sempre dalla coppia. Quello che cerco di far capire, consigliare, a chi in quel momento è alla ricerca di una persona a cui affidare la gestione delle immagini di un giorno così importante, è che non stanno cercando e non devono cercare una macchina fotografica che scatta le medesime foto a prescindere da chi la tiene in mano. Devono invece volere qualcosa di autoriale, di personale, che dia una propria visione artistica del loro matrimonio, una propria percezione del mondo. Chi mi sceglie, deve pensare che non ha scelto una macchina fotografica. Ha scelto un autore.

Da qualche anno sei richiestissimo anche oltre confine. Cosa differenzia ad oggi un matrimonio italiano da uno estero?

Ormai il divario si è sensibilmente ridotto. Le differenze non sono più così nette. Diciamo che in linea di massimo un matrimonio estero è più intimo, più minimale.

Qual è, se c’è, l’aneddoto più divertente o particolare a ci hai assistito durante un matrimonio?

Beh, non ho difficoltà a ricordarlo. Aneddoto divertente poco ma particolare assolutamente si. Durante l’ingresso in chiesa di una sposa, nell’ufficio postale situato davanti alla Chiesa, all’improvviso è partita una rapina e di li a poco sono iniziate sparatorie e inseguimenti. Sinceramente, non sapevamo cosa fare.

Tre piccole dritte a qualche giovane, con la macchina fotografica sempre a tracollo, che vorrebbe intraprendere una carriera come la tua.

Più che dritte a dei fotografi in erba, si stratta delle basi per qualsiasi lavoro a cui uno voglia dedicarsi nella vita. Non voglio fare citazioni troppo in alto, ma è verissimo che bisogna essere affamati. Non accontentandosi mai e cercando di essere migliori del giorno prima.Poi, trovare la propria voce, il proprio timbro, il proprio modo di comunicare. Essere riconoscibili, in un periodo storico in cui siamo sottoposti costantemente ad un bombardamento di immagini, è essenziale per avere successo. Soprattutto, mi raccomando a non avere paura.

Abbiamo trattato finora di Marco Schifa fotografo (e videomaker). Com’è il Marco Schifa una volta riposta la macchina fotografica da parte?

Trascorro il mio tempo libero in famiglia, con le mie due splendide donne, tra una serie TV, una strimpellata di chitarra, una partita di calcio in tv e alla Playstation. Amo infinitamente viaggiare ed arricchirmi di nuove esperienze. Amo i boschi ed ho una passione vera, pura, forte, per il Natale. Sono un anomalo NERD.