In un mondo in cui le macchine prendono sempre più il posto degli uomini, in cui i profili sostituiscono le persone, abbiamo provato a immaginare come sarebbe (e forse come sarà e come è già stato da qualche parte) un matrimonio completamente social, un matrimonio 3.0, un matrimonio ripreso in diretta dall’inizio alla fine tra app, condivisioni, link, live, e tutti gli altri termini che fanno tanto figo! Insomma, un matrimonio in cui di cartaceo ci sarà solo il conto del ristorante. Un post per chi, finora, si è spinto al massimo ad aprire un gruppo Whatsapp per organizzare un addio al celibato…

UN HASHTAG PER L’EVENTO – Si potrebbe partire creando il proprio hashtag ufficiale del grande evento, soprattutto per Twitter, per la pubblicazione dei vari contenuti (suggerimenti e richieste per la luna di miele, per la lista nozze, oppure per lo sharing di tutte le foto del grande giorno). Ad esempio un normalissimo #paoloeluisasposi, oppure un più colorito #paoloeluisanonfatelo. La fazione maschile potrebbe portare scompiglio con un #paologameover, mentre per le donne un più morigerato #luisadajetutta.

INVITI DIGITALI – Finito il tempo delle Via Crucis tra amici e parenti per la consegna delle partecipazioni. Possiamo sfruttare Whatsapp, in particolare i suoi Gruppi. Oppure creare delle vere e proprie newsletters. I più ingegnosi, potrebbero creare un minisito a cui si accede solo con user e password contenuti proprio nelle partecipazioni. E a cosa servirebbe il minisito? Ovvio, agli invitati per confermare o revocare la presenza al matrimonio.

BOMBONIERE A FIN DI BENE – Inorridite all’idea di propinare il solito gattino in cristallo di Boemia, o il solito veliero nella bottiglia, o il settimo apribottiglie? Beh, quale migliore occasione per pensare soprattutto agli altri e optare per una bomboniera solidale? I siti specializzati ne sono pieni e soprattutto è un’operazione condivisibile su ogni profilo social. Per cui basta un click, un conto Paypal e un ricordino digitale (in immagine o in Pdf) come ringraziamento e avrete fatto del bene. Anche al vostro portafoglio e alle vetrinette dei salotti.

LA SCELTA DEGLI ABITI – Bei tempi in cui con stuole di parenti al seguito, si passavano 5-6 ore in un atelier alla ricerca dell’abito dei sogni o almeno perfetto per il grande giorno. Nel nostro ideale matrimonio 3.0, l’abito di lui e di lei potrebbero essere oggetto di opinioni e sondaggi social degni del televoto del Grande Fratello. Si può utilizzare Facebook per aprire un sondaggio sui due abiti che sono arrivati alla “finale” del cuore della sposa, oppure per aiutare lo sposo a decidere se mettere cravatta o papillon. Stesso discorso per Instagram, dove gli sposi potrebbero scegliere l’abito che riceve più “cuoricini”.

E LA MUSICA? – Beh, alla musica non possono che pensarci Youtube e Spotify, dove gli sposi possono anticipare lo stile musicale del ricevimento o anticipare qualche brano linkandolo, allenare gli invitati al karaoke di rito, presentare il Dj dell’evento.

E VENNE IL GRANDE GIORNO (DEL LIVE) – Dall’ingresso degli sposi a notte fonda. Il giorno del Si deve essere il fulcro di questo ondata social-digitale dove la parola d’ordine non può che essere Live: Il livetwitting, il live su Facebook, il live su Instagram. Tra tutte, è forse la pratica più utile, per dare la possibilità di vivere l’evento anche a chi non ha potuto prendervi parte.

IN VIAGGIO CON LO SMARTPHONE – Ormai qualsiasi viaggio e la sua organizzazione non possono prescindere dai siti di riferimento del settore (Expedia, Volagratis, Airbnb, ecc.). Noi consigliamo sempre i nostri amici partner e la buon cara agenzia di viaggi. Qualunque sia la scelta, però, si può decidere di non lasciare molta traccia della vacanza e utilizzare Snapchat. Se invece tutto deve restare indelebile e scolpito e la volontà è di condividere sul momento, c’è l’imbarazzo della scelta. Dal classico live su Facebook, al diario giornaliero su un Blog creato per l’occasione o su un profilo Tumblr. E per le foto e i video? C’è Pinterest, c’è Vimeo, c’è Vine, ma soprattutto, va da se, c’è Instagram!