Abbiamo incontrato Vittorio Rizzo, direttore e fondatore di “Gala Catering Banqueting”, azienda giovane ma già leader in Salento nel settore della ristorazione e ricevimenti. L’intento era scoprire un po’ chi e cosa c’è dietro l’organizzazione di un grande evento, in uno degli aspetti più delicati e importanti come quello del catering per matrimonio.
Vittorio, da dove parte la tua storia?
Ho iniziato nel 1977 a muovere i primi passi, graduatamente. Commis di sala, Cameriere, Chef de rang, fino a Direttore di sala
Da dove nasce la passione per questo lavoro?
E’ un rinnovarsi e un superarsi, tutti i giorni. E’ bello adoperarsi per riuscire ad accontentare anche i clienti più esigenti e le loro richieste particolari. E se hai fatto bene il tuo lavoro, lo capisci dal fatto che, con tutti gli sposi, il rapporto continua anche a distanza di anni dall’evento. Ci si sente, ci si incontra, ci si saluta con affetto.
Perchè gli sposi continuano a scegliere Gala?
Perchè la gavetta e l’esperienza hanno un loro peso. Essere da 40 anni in questo “mondo” ti porta a lavorare in un certo modo, ti porta a saper scegliere i giusti collaboratori e,soprattutto, ti porta a vivere ogni matrimonio come se fosse il primo. Ogni matrimonio sono sempre presente, ad assicurarmi che tutto sia all’altezza. Ad esempio, assaggio personalmente ogni piatto prima che esca dalla cucina, perchè ritengo di avere un palato comune e quindi più accomunabile a quello degli ospiti.
Se dovessi trovare una differenza, una peculiarità che distingue voi dagli altri catering…
Potrei dire un servizio di sala impeccabile, una cucina di alto livello e un grande staff di wedding planner/designer. Quello però a cui più tengo di più è essere sullo stesso livello degli sposi. Non ci piace ergerci a tecnici della situazione, non ci piace ragionare del tipo “noi siamo gli addetti ai lavori e voi dovete seguire le nostre disposizioni”. Fin dove possibile (e oltre) cerchiamo sempre, in ogni modo, di accontentare gli sposi. Perchè noi siamo il catering ma loro sono il matrimonio.